CONVERSAZIONE LETTA DAL PROF. FRANCESCO PETRIN ALLA RADIO DI VENEZIA IL 5 MARZO 1946

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Moltissimi dei miei intimi amici nonché miei fedelissimi collaboratori nella lotta clandestina, dopo la liberazione, più e più volte vennero per convincermi ad aderire ai loro cosiddetti partiti di sinistra. Mi facevano presente che i sopradetti partiti avevano un programma conforme anche alle mie misere condizioni finanziarie. Io contrapposi a loro che il partito Liberale avendo le sue radici nella libertà, non poteva e non potrà mai essere un partito di destra ma il partito di centro, il partito dell’equilibrio, il partito degli uomini di buona volontà. Il partito Liberale non intralcerà mai e poi mai la serena attività dell’uomo che fiero della sua vera libertà, conscio dei suoi doveri e dei suoi diritti, tutto sé stesso impegnerà per formarsi quello stato economico che lo renderà degno d’essere un libero cittadino.

Il partito liberale non abbraccerà certamente tutti i poveri (poiché non tutti questi sono veri lavoratori) ma nel partito Liberale il lavoratore, per quanto povero egli sia, troverà quella fonte vivificatrice che gli offrirà ogni mezzo per sollevarsi a dignità d’uomo.

Il partito Liberale è il più grande nemico di ogni burocrazia essendo questa a svantaggio del povero.

L’operaio, il povero agricoltore, se unirà tutte le sue qualità intellettuali e morali a una tenace volontà di progredire, troverà nel partito Liberale il suo difensore integerrimo, poiché il partito Liberale non permetterà mai e poi mai che il vero e onesto lavoratore sia vittima dell’egoismo fiscale del capitalista.

Noi liberali vogliamo che capitale e valore vivano e progrediscano in armonia e non permetteremo che né l’uno né l’altro prevalga. Noi siamo i più accaniti difensori della libertà umana e come tali non permetteremo che giammai vi sia una dittatura di destra o di sinistra, religiosa o antireligiosa. Si sa che la virtù sta nel mezzo e la virtù è la prima qualità della libertà.

La libertà è fonte di comprensione, di amore. Noi liberali non vediamo gli altri partiti come nostri nemici. Anzi tutt’altro. Li voliamo e se non ci fossero li avremmo creati noi, e qualunque progetto buono e sano venga da loro proposto, noi liberali, lietamente lo applaudiremo.  Noi abbiamo il terrore dell’esistenza di un solo partito, poiché tale cosa importa la dittatura che per noi vuol dire morte civile. Quello che noi liberali oggi ci auguriamo è che tutti i partiti pur mantenendo la loro direttiva, cooperino con serena libertà alla ricostruzione della nostra desolata Patria.

Questo soltanto e soltanto questo chiede ai vari partiti il cittadino italiano, che dopo tanti dolori, affanni e miserie attende con infinita ansietà una pace serena; non solo quindi congiunta al benessere morale ma anche a quello materiale, che è ancor molto lontano e che potrà essere maggiormente allontanato dalle discordie dei partiti. Il partito Liberale non promette al popolo italiano un improvviso benessere economico. Conscio della realtà economica in cui è caduta la nostra Italia dopo la perdita della forse più disastrosa guerra che la nostra storia ricordi, il partito Liberale che non intende e non intenderà mai di ingannare il popolo, non farà programma di una ripresa economica repentina tale da rimanere soltanto nella fantasia dei più esaltati. I liberali non si stancheranno di dire al lavoratore che l’unica nostra risorsa è il credito e che il popolo italiano si acquisterà tale credito internazionale quanto prima il lavoratore italiano metterà in evidenza le sue eterne e indiscutibili qualità di mente e di cuore e ritornerà sobrio e onesto. Il lavoratore non si lasci ingannare da promesse che non potranno mai verificarsi. I frutti di una sana politica sono raccolti dopo parecchio tempo.

Chi ingannerà sarà egli stesso ingannato e contro di lui per primo si scaglierà lo stesso ingannato che prima lo aveva applaudito. Il partito Liberale dirà sempre meglio e sempre più al popolo italiano la verità, pur sapendo che chi dice la verità specie in momenti gravi quali noi attraversiamo è il più bistrattato di tutti. Ma già abituati al tempo del passato regime continueremo nella nostra chiara e onesta funzione politica perché la Patria viva e prosperi. E perché il paese risorga, noi liberali, il cui nostro movimento parte ed è sorretto soltanto da sana ragione, saremo sempre continuamente presenti alle necessità della Patria e accetteremo quelle soluzioni che risponderanno a tali esigenze.

Dio ha concesso all’animale un istinto di libertà, all’uomo una necessità di libertà sorretta e difesa dalla ragione

L’uomo quindi, a differenza dell’animale, ha la possibilità di difendere la propria libertà. Egli però saprà maggiormente scegliere e difendere la vera libertà quanto più la sua ragione sarà istruita ed educata. Per noi liberali sarà quindi specifica missione quella di educare ed istruire il massimo possibile il popolo. Noi, a costo di ogni sacrificio, vorremo che le scuole elementari, che sono l’istruzione base della massa del popolo, siano dirette da uomini e da libri che risultino i migliori sotto ogni aspetto.

Ai maestri, se sarà tolto ad essi in seguito ogni possibilità di intraprendere una nuova via studentesca, sarà però a loro riconosciuta una base economica tale da rendere la loro vita libera da ogni preoccupazione economica. Le difficoltà saranno immense, ma noi liberali terremo tale compito come uno dei primi capisaldi della nostra missione. In questo campo non cederemo, poiché, se cederemo in ciò, sarà intaccata la stessa esistenza del nostro partito. Oltre a questo vorremmo altre scuole. I nostri reduci dell’attuale guerra, dopo tanti anni di servizio militare certamente non possono essere degli ottimi operai. Manca loro il mestiere specializzato, sono in gran parte manovali. Per coloro di questi che data la loro età sono il nerbo produttore della nazione e per l’Italia l’unica miniera, per coloro di questi, ripeto, che impegneranno tutte le loro facoltà per progredire, il Partito Liberale vuole e fermamente vuole che siano aperte, subito, delle scuole serali gratuite affinché essi diventino dei bravi operai specializzati.  Noi liberali siamo sicuri che, anche qualora si recassero a lavorare all’estero, assolveranno degnamente il compito loro affidato. E questi siano pur certi che i liberali li seguiranno con infinito amore anche all’estero e li difenderanno contro qualsiasi oppressione che può togliere all’uomo la sua dignità.

Educato il popolo alla libertà spirituale e materiale, noi liberali siamo certi d’aver dato non solo alla nostra Patria ma anche all’estero un contributo immenso alla civiltà umana. Ogni uomo di qualunque nazione, di qualunque continente egli sia, ha avuto da Dio la libertà che è il dono più bello, più affascinante ed irresistibile. Il nostro partito è quindi un partito internazionale.

E noi liberali italiani non riteniamo uomo civile colui che sa godere di tutti i conforti della vita moderna, ma colui il quale non solo sa rinunciare a questi conforti ma preferisce, pur di salvaguardare la sua libertà, vivere in un bosco, vestito di pelle d’animale e cibarsi di ghiande.

Questo è realmente uomo e non bestia.

E benedetto e glorioso sarà quel dì in cui tutto il popolo italiano, educato ed istruito al focolare della vera libertà, darà esempio a tutto il mondo di saper rinunciare anche alla vita pur di non sottostare ad una dittatura.

                                                                            FRANCESCO PETRIN

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Francesco_Petrin

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